Chartres, 1260. Alla presenza del re Luigi IX, dopo numerosi incendi e ricostruzioni viene consacrato uno degli esempi più maturi e riusciti dell' architettura gotica. La cattedrale di Chartres.
Un edificio che alla complessità della sua pianta, che di molto differisce dalle sue precedenti, come ad esempio a Laon, a Noyon e a Parigi, contrappone, in alzato, la vera e propria definizione di un "tipo" (vd. foto), che verrà in seguito emulato, ripetuto, come nel caso di Amiens, che peraltro ha una pianta non di molto dissimile a questa. Enormi archi ogivali a dividere le navate, poi un livello di triforio cieco (praticamente ciò che restava del concetto di "matroneo"), dunque le immense vetrate, alte ben 14 m (come i rosoni), divise in quattro parti e ornate da una finestra circolare polilobata, definita più appropriatamente "tracery").
L' alzato della cattedrale di Chartres sarà quindi quel modello, quel canone che da quel momento in poi verrà ripetuto, o quanto meno sempre oggetto di un occhio di riguardo (ancora una volta cito Amiens). La soluzione dell' alzato poi varia nel coro, per la presenza di altre due navate che portano a 5 il numero totale di navate oltre il transetto.
Altra grande concezione nella progettazione della cattedrale di Chartres è cosiddetto "pilastro incantonato", un tipo di pilastro adottato per dividere le navate, che vede in pianta un quadrato ruotato di 45° con agli angoli delle colonnine cilindriche che si dipartono poi negli archi, nelle volte e così via.
L' alzato della cattedrale di Chartres sarà quindi quel modello, quel canone che da quel momento in poi verrà ripetuto, o quanto meno sempre oggetto di un occhio di riguardo (ancora una volta cito Amiens). La soluzione dell' alzato poi varia nel coro, per la presenza di altre due navate che portano a 5 il numero totale di navate oltre il transetto.
Altra grande concezione nella progettazione della cattedrale di Chartres è cosiddetto "pilastro incantonato", un tipo di pilastro adottato per dividere le navate, che vede in pianta un quadrato ruotato di 45° con agli angoli delle colonnine cilindriche che si dipartono poi negli archi, nelle volte e così via.
Anche questa idea viene spesso emulata, quale canone di compiutezza e sintesi massima del linguaggio gotico che, fino a quel momento aveva visto proporre tanti modelli, ma pochi seguaci.
Ora la cattedrale di Chartres sta subendo un restauro, o per meglio dire, una pulitura dell' interno. Se prima questo edificio era a tutti noto per l' atmosfera cupa e misteriosa, ma allo stesso tempo misticamente ieratica e divina che suscitava, per il colore scuro delle pietre, mai ripulite finora (dunque originali), ora la cattedrale sembra uno di quegli scopiazzamenti neogotici insignificanti caratterizzati da un uso smodato degli elementi gotici e da un uso di pietra molto chiara che infonde quasi un' atmosfera di parata circense. A dire il vero, la cattedrale di Chartres sta diventando rosa, almeno nelle volte. E' stata letteralmente sbiancata da quasi un millennio di storia. La stessa Madonna di Chartres, famosa per la sua colorazione nera, ora è stata anch' essa sbiancata assumendo le sembianze di una bambola di porcellana.
E' nostro dovere sapere cosa sta avvenendo a Chartres, quanta storia si sta buttando a mare, sul rifiuto di conservazione di fronte al quale il buon Viollet-Le-Duc avrebbe senz' altra esitazione storto il naso.
Torneremo comunque a parlare presto di questo meraviglioso esempio di gotico piuttosto maturo in successivi articoli.
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